IL COMMUNITY MANAGER

Scritto e redatto da : Dr.ssa Chiara Rossi

Tra le nuove figure nate nell’era del digitale spicca, per responsabilità e difficoltà del ruolo, il Community Manager.

Come dice anche il job title, si tratta di un Manager che ha, come obiettivo principale, la gestione e la crescita della comunità digitale di un brand. Si occupa, quindi, delle campagne di Buzz Marketing, generando il passaparola sulle news più importanti dell’azienda. Se ci fermiamo a riflettere su questa attività, comprenderemo che non è affatto facile catturare l’attenzione degli utenti e veicolarla lì dove vogliamo.

Il Community Manager lavora a stretto contatto con il Social Media Manager, mettendo in pratica tutte le strategie da lui progettate. Pertanto, gestisce i contenuti che vengono veicolati tramite i social e modera le conversazioni dei followers. Nelle aziende più strutturate questa figura lavora in team, con altri professionisti come i copy, gli art director e gli account manager.

Oltre alle skills tecniche del ruolo, che riguardano quindi l’utilizzo dei social e di strumenti digitali, il CM dovrà avere un’ottima capacità di adattamento, un background in ambito psicologico o sociologico, che gli dia la possibilità di comprendere le dinamiche proprie di una community, e problem solving per affrontare al meglio le insidie del ruolo.

Il CM lavora molto con l’elaborazione dei dati relativi alla community, ma deve anche conoscere gli algoritmi dei vari social. Sappiamo bene che facebook, Instagram, Twitter e Tik Tok analizzano le nostre attività sul rispettivo social, trasformandole in dati utili a comprendere i nostri interessi, i nostri amici, le nostre passioni ed il nostro lavoro. In questo modo, ci propongono contenuti accattivanti, che catturano la nostra attenzione e ci mantengono connessi al social. Ovviamente, a fare questo lavoro non è una persona, ma un algoritmo che migliora sè stesso attraverso il machine learning. Proprio per questo motivo, è importante che il CM sappia bene gli interessi dei propri membri, sfruttando l’algoritmo a proprio vantaggio.

Come per la maggior parte delle figure della nuova era, non esiste un percorso di studi strutturato, ma le business school, specializzate nel marketing, hanno ottimi corsi per introdurre i professionisti al ruolo, tuttavia, per queste figure professionali, è solo l’esperienza a garantire l’acquisizione delle skills necessarie.

Ancora una volta il “fare” diventa il metodo più adatto a migliorarsi, infatti Benjamin Franklin diceva: “Dimmi e io dimentico, mostrami e io ricordo, coinvolgimi e io imparo”.

Scritto e redatto da : Dr.ssa Chiara Rossi (Employability Consultant –https://www.linkedin.com/in/chiara-rossi/ )

Human Resources, Social Media Recruiting